L’esercizio del diritto di cronaca e la privacy oggi

Il diritto di informare, o più comunemente conosciuto come il diritto di cronaca, è incluso nell’ordinamento giuridico italiano a pari passo con le libertà di pensiero e quella di manifestazione. Tale diritto consiste nel rendere pubbliche tutte quelle informazioni o avvenimenti che possono essere di interesse pubblico o che avvengono in un contesto pubblico e non privato. Il diritto di informare consiste nel tutelare la cronaca, cioè uno dei settori più importanti del giornalismo, il quale ha l’intenzione di raccogliere e diffondere informazioni che si possono ritenere di interesse pubblico. La divulgazione di queste informazioni, secondo il diritto di cronaca, può essere eseguito da chiunque sia intento a descrivere qualsiasi avvenimento attraverso un qualsiasi mezzo di diffusione, come ad esempio i social media. Negli ultimi anni, complice anche l’ampia diffusione del web e delle moltissime piattaforme che permettono a chiunque di divulgare informazioni ed avvenimenti in modo totalmente libero, si è reso necessario fare chiarezza sul giusto esercizio di questo di tale diritto, in modo da evitare il crearsi di errori nell’esposizione dei fatti.

I limiti del diritto di cronaca

Nell’esercitare un diritto, compreso quello di cronaca, è necessario valutare attentamente tutto il contesto nel quale si svolge affinché si arrivi ad un giudizio finale che sia legalmente e ideologicamente giusto. Infatti esercitare un diritto non è mai un azione isolata e personale che non coinvolge altri individui, a maggior ragione nel diritto di cronaca. In questo caso difatti viene intaccato il libero esercizio delle nostre libertà, in modi che possono essere più o meno evidenti. Ciò vuol dire che non si può diffondere una qualsiasi notizia prendendola per vera o interpretandola a proprio piacimento, perché la divulgazione di quella news potrebbe influenzare in modi che non sappiamo altri individui.

Qui entrano in gioco i limiti di esercizio del diritto di cronaca, i quali pongono dei paletti sul valutare quello che si sia accaduto e fare una valutazione oggettiva, distinguendo la grande massa di informazioni che ci arrivano tra quelle di effettivo interesse pubblico e veritiere da quelle secondarie. Infatti la prima costante che dovrebbe rappresentare il diritto di cronaca è il buon senso, soprattutto su canali come i mass media che detengono un enorme potere di influenza.

Esercitare il diritto di cronaca

Per esercitare in modo totalmente legittimo il diritto di cronaca è di assoluta importanza che il fatto che viene raccontato o divulgato risulti essere vero. In diritto per vero si intende quella basilare corrispondenza che deve esserci tra il fatto realmente accaduto, cioè l’azione, e il fatto che è stato poi narrato. Questo significa che è necessario che ci sia una corrispondenza tra l’avvenimento accaduto e quello scritto e divulgato. Nel caso in cui un ipotetico giornalista riporti una notizia sulle ultime news a Milano non vera, la quale potrebbe andare a ledere la reputazione di un soggetto qualsiasi, questo potrebbe essere ritenuto responsabile del reato di diffamazione a mezzo stampa.