I cartoni pizza dello Scatolificio Martinelli: qualità a protezione della pizza da asporto.

La pizza è un alimento di successo planetario e leggenda vuole che nella suo forma attuale sia stata realizzata a Napoli agli inizi del XIX secolo. La pizza nel 2017 è stata dichiarato dall’UNESCO “patrimonio dell’umanità”. Dopo il riso è l’alimento più mangiato al mondo e dopo “ciao”, “pizza” è la parola più pronunciata. È una parola senza traduzione, proprio perché corrisponde ad un alimento apprezzato ovunque. Nel tempo si è presa l’abitudine di consumare la pizza non solo in pizzeria ma anche a casa. È per questo motivo che il trasporto della pizza da asporto deve essere affidato ad un materiale di alta qualità in grado di non disperderne le ricche proprietà organolettiche legate al gusto, all’olfatto ed alla presentabilità: le scatole in cartone micro-onda realizzate dallo Scatolificio Martinelli Srl, con fibre interamente vegetali e senza contenuto di macero rispondono di sicuro a tali standard di qualità.

Per il trasporto della pizza, bisogna rifarsi ad una specifica normativa nazionale che è una delle più rigide in Europa. Il D.M. 21 marzo 1973 (e successive modificazioni) che regolamenta la disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari. Per il packaging alimentare legato alla pizza da asporto, è severamente vietato l’uso di cellulosa da macero per garantire la massima atossicità degli imballaggi.

Lo Scatolificio Martinelli Srl è in grado di attestare, grazie ai suoi fornitori di semilavorati, ed alle opportune certificazioni da loro rilasciate, la qualità dei propri prodotti che, dal punto di vista tecnico, superano qualsivoglia test di qualità. La pizza è un prodotto da forno che, “posto” nel contenitore di cartone micro-onda, può essere sfornato a temperature tra i 60-65 °C.

La presenza di alte temperature e carta riciclata favorirebbero la migrazione di piombo, ftalati e altri composti tossici, solitamente presenti nel cartone da macero. Grande attenzione è posta anche per le “sfiziose” stampe che decorano le scatole (generiche o personalizzate), che sono realizzate con inchiostri a base d’acqua senza piombo o metalli pesanti.

Ecco perché da questo punto di vista lo Scatolificio Martinelli Srl è una garanzia certa!

La materia prima con la quale si producono le scatole pizza è cellulosa vegetale in termine tecnico “Kraft” e sostanzialmente i cartoni per pizza sono di due tipologie: quelli in pura cellulosa bianca, sono realizzati con “Kraft Bianco ovvero KB”; quelli in pura cellulosa avana, che sono realizzati con “Kraft Avana ovvero KA” di colore marroncino, avana appunto.

Sul retro di ciascun cartone pizza è presente il nome (eventualmente anche il logo del produttore) ed il suo numero di iscrizione al CONAI; d’obbligo, ai fini della recente normativa MOCA, ci deve essere il “lotto di produzione”, un codice di tracciabilità che consente l’individuazione del gruppo di scatole realizzate con la materia prima acquistata da uno specifico fornitore. La presenza di una forchetta e di un bicchiere, indicano che tale contenitore possa essere utilizzato per tutti i prodotti alimentari, sia per cibo secco che umido.

È purtroppo noto che pochi e sparuti scatolifici, usano materia prima proveniente dal riciclo e che non è assolutamente idonea per produrre contenitori pizza. Si tratta di una attività scorretta e vietata dalla legge, realizzata soprattutto per abbattere i costi di produzione sul cliente finale: la pizzeria e con grave danno e nocumento per tutta la categoria.

È possibile verificare la qualità del contenitore pizza con un test fai-da-te: basta mettere qualche goccia d’acqua sulla superficie interna e aspettare qualche minuto: se la cellulosa è vergine le gocce non saranno assorbite facilmente, se invece è riciclata l’acqua viene assorbita in fretta.

Di regola i cartoni pizza vanno smaltiti con la carta e il cartone, ma se sono sporchi di cibo, salse o quant’altro, sono da smaltire nell’indifferenziato o al limite nell’organico, mentre tutti i residui di cibo, vanno ovviamente nell’umido.